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Palazzo Barberini, le mostre di Filippo Lippi e Giovanni da Rimini

Fino al 18 febbraio 2018 sono aperte al pubblico alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma due piccole ma raffinate ed interessanti mostre, una dedicata al centenario della scoperta della "Madonna di Tarquinia", l'altra a due tavole trecentesche del pittore riminese ROMA - Palazzo Barberini ospita fino al 18 febbraio 2018 due piccole ma raffinate ed interessanti mostre, inaugurate il 16 novembre. Si tratta di Altro Rinascimento. Il giovane Filippo Lippi e la Madonna di Tarquinia a cura di Enrico Parlato e di Giovanni da Rimini. Passato e presente di un’opera, curata da Alessandro Cosma. Filippo Lippi a confronto con Masaccio e Donatello La mostra dedicata a Filippo Lippi celebra, attraverso un ristretto numero di selezionatissime opere, il centenario della riscoperta della Madonna di Tarquinia a Santa Maria di Valverde a Tarquinia (allora Corneto) e attribuita al pittore nel 1917 dallo storico dell’arte Pietro Toesca. Le ricerche condotte in vista dell’esposizione hanno permesso di ricostruire le vicende della tavola dall’Ottocento, delineando la cronistoria del ritrovamento e accertando la provenienza e l’originalità anche dell’attuale cornice, forse progettata dallo stesso Filippo Lippi. La tavola del 1437, riconosciuta come opera fondamentale del pittore fiorentino, documenta il passaggio fondamentale dalle esperienze iniziali nel segno di Masaccio alle novità introdotte e apprese da Donatello. Fra’ Filippo maturò nel tempo uno stile molto personale, caratterizzato dalla linea elegante e sofisticata e dalle cromie cangianti e sensuali, dando vita a una pittura ornata e gratiosa, come la definì l’umanista Cristoforo Landino nel 1481. Articolata in tre sezioni, la mostra offre anche un confronto con alcune opere provenienti da altri musei italiani e stranieri. Arricchisce l’esposizione un catalogo edito da Officina Libraria, con testi del curatore e di Walter Angelelli, Carlo Bertelli, Giovanna Bertelli, Pietro Bertelli, Livia Carloni, Laura Cavazzini, Keith Christiansen, Elena Ciliberto, Andrea G. De Marchi, Giovanni Insolera, Anna Modigliani, Giovanna Martellotti, Chiara Merucci, Maria Milazzi, Benedetta Montevecchi, Clare Robertson, Cinzia Silvestri, Carl Strehlke. Il Trecento di Giovanni da Rimini Giovanni da Rimini è uno dei principali e precoci esponenti della pittura riminese del Trecento, autore di alcune delle opere capitali per il rinnovamento della pittura adriatica dopo il passaggio di Giotto in città intorno al 1300, dagli affreschi del convento di Sant’Agostino al Crocifisso di San Francesco (Mercatello sul Metauro). La mostra ospitata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma è dedicata alla preziosa tavola con le Storie di Santi realizzata da Giovanni da Rimini (notizie 1292-1315 ca.) acquistata dalla National Gallery di Londra nel 2015, che viene messa a confronto con  le Storie di Cristo realizzate dal medesimo artista e oggi conservate a Palazzo Barberini. Accanto alle due tavole sono esposte anche le Storie della Passione di Cristo realizzate intorno al 1330-1335 da Giovanni Baronzio e oggi a Palazzo Barberini, a mostrare come l’influenza del più anziano Giovanni fosse ancora ben presente anche nella successiva generazione di pittori riminesi. Vademecum Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 1317 novembre 2017 – 18 febbraio 2018ORARI MOSTRA: martedì/domenica 9.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)GIORNI DI CHIUSURA: lunedì, 25 dicembre, 1° gennaioBIGLIETTO MOSTRA:  Incluso nel biglietto di ingresso del MuseoInformazioni: tel. 06-4824184 | email: gan-aar@beniculturali.it ...

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